flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

6/17/2007

Santa Pippa

Mi permetto anche io di entrare nel merito del contenuto del regolamento sulle attività funebri e cimiteriali approvato a fine gennaio in Lombardia e balzato agli onori delle cronache solo recentemente grazie ad un articolo del Corriere della Sera, e commentato con maggiore autorevolezza da altri blog amici (biotetiche, metilparaben). In pratica, grazie alle "innovazioni" introdotte dal citato regolamento, ogni donna che abortisca in Lombardia dovrà obbligatoriamente riempire un modulo nel quale le si chiede se per desidera provvedere personalmente alle "esequie" o se invece preferisca delegare la struttura sanitaria. Come spesso accade in Italia, crudeltà, idiozia, intolleranza congiurano assieme per creare una situazione eversiva e paradossale. Punto primo: si parte dal presupposto che il feto abortito sia una persona; ne consegue logicamente che la donna che vuole o deve praticare l'interruzione di gravidanza, così come il personale medico e paramedico che la assiste sono assassini (per questo dico "eversiva"). Punto secondo: la donna che vuole o che deve abortire si trova di solito in una condizione psicofisica di indicibile stress, e di tutto ha bisogno fuorché di qualche mullah ipocrita le renda le cose anche più difficili e penose (e il mullah in questo caso è il noto teologo - bacia-culo-di-prete Roberto Formigoni). Punto terzo: il feto è una "persona" solo in Lombardia, nelle altre regioni, dove pure grazie alla chiesa e ai paraculi con il patentino di obiettori di coscienza, abortire è comunque un'avventura, per lo meno il feto è rimasto o "prodotto della gravidanza". Lancio un'altra idea: perché non fare il funerale anche al seme che viene emesso al termine delle lunghe sessioni masturbatorie cui si sottopongono i nostri politicanti?

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1 Comments:

Blogger pietra said...

grande

6/19/2007 12:48:00 PM

 

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