flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

7/11/2007

Terminator B16 colpisce ancora

Se vi sentite troppo al passo con i tempi, se le conquiste civili, sociali e scientifiche strappate con sangue e sudore nel XX e nel XXI secolo proprio non fanno per voi e vagheggiate il periodo d'oro in cui umanità si dibatteva nella coscienza del peccato, con una mano sulla zappa e gli occhi ben fissi a quello che succede dentro le mutande, Ratzi è l'uomo che fa per voi.
Leggendo le molte notizie che lo riguardano spesso mi chiedo se esacerbare gli animi e creare assurde controversie sia una scelta deliberata o semplicemente la conseguenza del suo tatto teutonico che rassomiglia da vicino a quello del proverbiale elefante in una cristalleria. Contro i musulmani A settembre dell'anno scorso B16 ha deciso di andare in Turchia, un Paese in cui il 99.8% della popolazione è costituito da musulmani e il resto da cristiani appartenenti a tradizioni non cattoliche. Pur provando un identico disprezzo per le folle islamiche invasate che hanno protestato contro la sua visita anche in modo violento, non esiterei a definire l'insistenza del tedesco una vera e propria provocazione. Pochi giorni prima della partenza, il 12 settembre, il papa, durante una sua lezione a Ratisbona, ha creduto opportuno rispolverare un attualissimo scritto di Manuele il Paleologo (1350 - 1425) nel quale, sia pure in un contesto più complesso di quanto sia possibile riferire in questa sede, si parla dell'Islam nei seguenti termini: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava." Non contento, una volta in terra turca si dice abbia dichiarato "Amo la Turchia", una frase solo apparentemente innocente, dato che è la medesima con cui si espresse Angelo Giuseppe Roncalli (papa Giovanni XXIII), che da Nunzio Apostolico in quel Paese (1935) ebbe a definirlo una "terra da riconquistare alla cristianità". Contro gli ebrei Il 7 luglio leggo il giornale e trovo stampate le due parole "Ratzinger" e "liberalizza" vicine, e ho un tuffo al cuore: avrà liberalizzato il contraccettivo? Avrà liberalizzato il matrimonio per i preti? Nossignore, liberalizzare sì, ma si tratta della messa in latino. In pratica, dal prossimo 14 settembre non sarà più illegale (per la chiesa) celebrare la messa in latino secondo il rito pre-conciliare, cioè in latino. Sarei tentato di liquidare la faccenda con un commento del tipo "parole morte da uomini morti in una lingua morta", ma qualcosa attrae la mia attenzione, e mi costringe a proseguire la lettura: la versione della messa tridentina (XVI secolo) che Ratzi intende ripristinare è la quella riformata nel 1962 da Giovanni XXIII, nella quale la "preghiera per la conversione dei perfidi ebrei", è divenuta la "preghiera per la conversione degli ebrei". Benché gli esperti di cose religiose ribattano che la dizione "perfidi" sia la resa volgare della parola latina diversa da quella assonante in Italiano (ma che pur sempre significa "seguace di una fede falsa") il fatto è che per secoli quella parola infame è rimasta nel messale in quella comoda forma ingiuriosa. Il messale ripristinato contiene comunque l'invocazione affinché "quel popolo" venga liberato dall' "accecamento" e sia "sottratto alle sue tenebre". Ce ne è abbastanza per scatenare i timori del clero cattolico inglese, che giustamente teme possibili rigurgiti antisemiti ed anti-islamici tra i cattolici. Contro i protestanti Ma non pensino i protestanti di dormire sonni tranquilli, perché B16 vuole romperli proprio a tutti, nessuno escluso. Questo sembra lo scopo di: "Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti della dottrina sulla chiesa", documento a firma del cardinale William Levada. Ammesso che uno abbia la pazienza di leggerlo tutto e di sforzarsi di capire il pensiero politico sottostante le intricate questioni filosofico-dottrinarie che vi sono esposte, in sintesi il documento dichiara che l'unica vera salvezza si ottiene passando per la chiesa cattolica. Le chiese protestanti sono il vero obiettivo polemico di Levada: esse, infatti essendo prive del "sacerdozio ministeriale, non hanno conservato la genuina e integra sostanza del Mistero eucaristico," e quindi "non possono, secondo la dottrina cattolica, essere chiamate "Chiese" in senso proprio"; insomma, dato che i protestanti rifiutano il concetto che la "salvezza" sia monopolio esclusivo di una organizzazione politica (peraltro corrotta e screditata come tutte le altre) le loro chiese non sono degne di questo nome, al massimo possiamo chiamarle Comunità Ecclesiali. Il Pastore Thomas Wipf, presidente delle Comunità delle Chiese Protestanti europee, contrappone all'arroganza papesca parole pacate e piene di buon senso: "Tutto ciò che è esteriore è fallibile, incluse la chiesa protestante e quella cattolica”. Riferendosi specificamente al merito del documento, Wipf commenta così: “Un documento del genere manda segnali sbagliati. Le sfide di questo mondo chiedono a gran voce che le chiese lavorino insieme. La comunione non è un obiettivo ideale, ma il nostro compito. Le vedute dottrinali sono molto importanti, ma non devono spaccare la chiesa”.

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2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

11/16/2009 05:21:00 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Si, probabilmente lo e

11/16/2009 05:37:00 AM

 

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