flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

9/10/2007

Assolutamente falso!

Per la gioia dei suoi fan, Osama Bin Laden, che non calcava le scene da ben tre anni, ricompare sugli schermi di tutto il mondo. Ce ne vuole a definire video il messaggio, visto che più che altro è una registrazione audio, associata ad una foto dell'impareggiabile "sceicco del terrore" (l'immagine si trasforma in un video per soli due brevi segmenti della perfomance). E' questo il primo indizio che si tratta di un clamoroso falso (sempre che i precedenti video siano autentici). Una foto è molto più facile da contraffare rispetto ad un video per quanto gli appassionati della cospirazione (e tutti quelli cui piace dare un nome, un cognome e delle fattezze fisiche alle proprie paure) spiegano che il video è diventato una foto a forza di rimbalzare da un server all'altro per mascherare l'IP di partenza. Pensiamo anche al fatto che il "documento" non è stato diffuso direttamente da una qualche "multinazionale del terrore" ma da un sito USA specializzato nell'analisi di video di estremisti. Il look che Osama Bin Laden ha scelto per incontrare il suo pubblico è abbastanza ridicolo, caratterizzato come è da quella barbetta curata e palesemente tinta: fareste voi la rivoluzione alle dipendenze di un uomo tanto vanitoso? Ma a rassicurarmi sulla falsità dell'ultima follia del miliardario più eccentrico del mondo è il contenuto del suo discorso: 1) nessun proclama farneticante, nessuna minaccia violenta, solo consigli gentili espressi con toni pacati da no global di buona famiglia; 2) elementi di attualità inzeppati nel testo al solo fine di indurre anche ai più distratti che la "testimonianza" sia stata registrata molto di recente; 3) riferimenti storici (l'occidente che si è liberato dal giogo di tiranni e monaci per finire i suoi giorni nel pantano di una falsa democrazia); 4) una spruzzatina di finanza e fisco (riferimenti alla crisi finanziaria USA innescata dai mutui sub-prime e alle tasse che lo stato preleva forzatamente ai cittadini delle democrazie). Il ghost writer appare perfino spiritoso, per esempio quando sottolinea il vantaggio di essere soggetti all'obbligo di elemosina tipico - a quanto pare - dei paesi islamici anziché all'insaziabile fisco "democratico", e provvede a fare una pubblicità non so quanto gradita al noto linguista del MIT, grande fustigatore della perversione americana. Il messaggio di un noto terrorista internazionale (o se preferite il trailer di un noto marchio internazionale di terroristi) dovrebbe spaventare, inquietare la gente, non farla ridere. Solo Bush potrebbe crederci tanto ingenui da berci questa favola.

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