flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

8/12/2007

L'assassino reitera, il giudice dorme tranquillo

Mi spiace dovermi occupare di cronaca, e soprattutto essere costretto a trarre da questo esercizio conclusioni amare, ma ormai sono numerosi gli elementi che mi conducono a pensare che: a) le leggi italiane sono assurde; b) alcuni magistrati, nella migliore delle ipotesi, sono membri di una casta autoreferenziale di inaudita arroganza; b) in carcere ci finiscono troppo poche delle persone che dovrebbero starci a lungo.
Luca Delfino, mandato libero per l'omicidio della sua prima fidanzata (sgozzata con un coccio di vetro) dopo pochi mesi ha tagliato la gola ad un'altra donna: un fatto sconcertante. Ma non meno disturbante è la reazione del Procuratore Capo di Genova, che, intervistato da un giornalista mentre si gode le meritate vacanze, così commenta: "C'erano sospetti anche forti, ma non bastano per un arresto" - la questura di Genova l'aveva chiesto, paventando un rischio di reiterazione. Se da un lato è difficile ipotizzare una reiterazione senza una prova definitiva di colpervolezza, è pur vero che, a dar retta ai giornali, l'uomo era l'unico indiziato per il primo delitto ed era stato immortalato da una telecamera assieme alla vittima poco prima della sua barbara uccisione.
Ma sono altre le frasi inquietanti: "dispiace molto per quello che è successo, ma noi abbiamo fatto le nostre valutazioni, che, nonostante i fatti [un uomo che ho mandato libero un anno fa abbia sgozzato un'altra innocente, questo tipo di fatti] non cambiano. Non è giusto ragionare ex-post." Caro giudice, dice cose che forse saranno ineccepibili per gli aficionados delle masturbazioni mentali del diritto, ma io, uomo della strada penso invece che una decisione errata è una decisione errata, specie se quello sbaglio ha prodotto un morto. Lei è un uomo che emette giudizi, e qualche volta ha la fortuna e qualche altra volta ha la sfortuna di verificare presto se sono stati corretti o no: conviene approfittare di questa opportunità, per quanto possa talora essere doloroso. Utile sarebbe stato forse scusarsi con la madre della vittima con qualche semplice parola. Ma no, il signor giudice non sbaglia mai, anche quando la realtà gli sbatte sul naso come un boomerang. A proposito di boomerang. anche per questo giudice ci sarà un automatismo di carriera? Pagherà mai?

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