flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

8/06/2007

Un mondo, un incubo?

In un articolo pubblicato dal Wall Street Journal il 28 marzo, l'attrice Mia Farrow e suo figlio domandano polemicamente se Steven Spielberg, l'amatissimo regista di Schindler List e il papà di E.T., se voglia veramente essere ricordato come il "Leni Riefenstal dei giochi olimpici cinesi". E hanno perfettamente ragione: il grande regista americano sarà consulente della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici cinesi (slogan "One World, One Dream!), contribuendo a "disinfettare l'immagine del regime" e dimostrando nel contempo che non esiste salvezza nemmeno per le menti più brillanti e per le anime più sensibili, dato che esse pure possono diventare ostaggio delle lusinghe di un ego ipertrofico o di una logica del profitto deprivato del benché minimo senso etico.
La Cina, pur essendo il maggior acquirente di petrolio del Sudan, non ha mai sfruttato la sua sua influenza per proteggere le minoranze non arabe dal genocidio perpetrato dalle milizie filo-governative Janjaweed ai loro danni (si parla di mezzo milione di morti); con i profitti del petrolio venduto ai cinesi, il governo sudanese ha potuto finanziare l'acquisto di una vasta gamma di strumenti di morte: bombardieri, elicotteri d'assalto, blindati, ed armi leggere, la gran parte dei quali sono fabbricati (indovinate un po') in Cina. Le piste costruite dai cinesi sono usate dagli aerei da guerra sudanesi per lanciare i loro attacchi aerei sulla popolazione inferme. Come se non bastasse, la Cina ha usato sistematicamente il suo diritto di veto al Consiglio di Sicurezza ONU per impedire che passassero le risoluzioni USA e inglesi a favore del dislocamento di forze di peacekeeping nella zona. Qualche settimana dopo la pubblicazione dell'articolo dei Farrow, a maggio, anche Spielberg ha visto la luce, e, dopo aver donato 500.000 dollari alla causa, ha scritto una lettera al presidente cinese Hu Jintao per significargli il suo imbarazzo per la politica cinese in Darfur. Il 27 luglio Spielberg minaccia addirittura le sue dimissioni dall'incarico se la Repubblica Popolare Cinese persista nelle sua complicità nel genocidio. La risposta dell'incaricato del governo cinese per il Darfur, Liu Guijin, è emblematica: "la coercizione non produrrà alcun effetto... la politica cinese nell'area è di esercitare influenza, non interferenza e sappiamo che il rispetto per tutte le parti interessate è di vitale importanza per la risoluzione della crisi": il che vuol dire: non faremo nulla, almeno finché Mc Donald, General Electric, Johnson & Johnson, e Coca Cola non ritireranno la loro sponsorship ai Giochi, cosa che, bavose di denaro sporco di sangue, non faranno mai.

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