flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

7/20/2007

Gordon Brown a una svolta proibizionista?

Il primo ministro britannico Gordon Brown ha annunciato una possibile modifica nella classificazione della cannabis. Se nel gennaio 2004 la sostanza era stata portata da classe B (media pericolosità: amfetamine e barbiturici) a classe C (bassa pericolosità: steroidi ed antibiotici prescrivibili), con conseguente depenalizzazione, oggi Brown sta proponendo il percorso contrario, cioè riportare la cannabis da C a B: se questo dovesse accadere, la detenzione di cannabis diverrebbe un reato per il quale si può finire in prigione.
Anche se la depenalizzazione di fatto sembrerebbe aver causato una significativa contrazione nei consumi, e nonostante l'aperto scetticismo della Polizia e delle ONG che si occupano di tossicodipendenze, il governo sembra determinato nella sua volontà di attuare un giro di vite sulle droghe leggere. A giustificare tale scelta sta ufficialmente la diffusione di tipi di cannabis con concentrazioni di THB (la sostanza attiva) particolarmente elevate, in grado di causare al consumatore abituale danni psico-fisici anche gravi ed irreversibili. Se non si può negare il fatto che per lo meno in Gran Bretagna si fa uno sforzo per comprendere i problemi prima di governarli, la possibile stretta proibizionista, forse motivata dalla scelta di vellicare l'elettorato conservatore, non appare coerente: in primo luogo perché ben 9 membri del governo si sono affrettati a dichiarare di aver fatto uso di cannabis (in gioventù, ovviamente), e soprattutto perché, per quanto possano essere gravi gli effetti di lungo periodo del "fumo", non potranno mai competere con quelli provocati dall'alcol, il cui consumo (anche patologico) in Gran Bretagna è molto diffuso e perfettamente legale.

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