flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

8/01/2007

Salviamo Larissa Arap dalle grinfie di Putin

Ulteriore episodio dell'escalation di follia criminale del dittatore russo Vladimir Putin: non contento di aver organizzato falsi attentati dinamitardi a Mosca, cancellato i Ceceni dalla faccia della terra, fatto eliminare qualche giornalista che cercava di raccontare quella tragedia (Antonio Russo e Anna Politkovskaja per fare due nomi che mi vengono in mente), messo a rischio la salute di milioni di persone giocando al piccolo chimico a Londra, l'impagabile presidente, che riceve accoglienza trionfale nel nostro paese (il Vaticano) e in Italia, rispolvera una buona vecchia pratica sovietica: il ricovero forzato delle persone non allineate in ospedale psichiatrico. E' accaduto a Larisa Arap, 48 anni, giornalista e militante del movimento L'Altra Russia, coalizione di cui fa parte il Fronte Civico Unito del dissidente Garry Kasparov, estremamente critico nei confronti di Putin. La Arap, che si era fatta qualche nemico scrivendo un articolo su abusi perpetrati ai danni di minori nelle strutture psichiatriche (dove sembra si pratichi l'elettroshock), si è sottoposta ad una visita psichiatrica, necessaria per ottenere il rinnovo della patente. In quell'occasione ha confermato di essere l'autrice del pezzo sgradito e "trattenuta" in una struttura per malati di mente dal 5 al 18 luglio senza che nessuno informasse la famiglia. Il giorno 30 luglio sua figlia Taisiya ha potuto finalmente visitarla in ospedale e farle la foto che qui pubblichiamo: la direzione dell'ospedale ha spiegato che la "paziente" viene trattenuta perché "rappresenta un pericolo per sé e per gli altri" (una formulazione "tipica" delle detenzioni effettuate per motivi politici). Alla richiesta di Taisiya di conoscere l'esatta diagnosi della madre, il personale medico ha risposto che queste informazioni non possono essere diffuse, in quanto riservate. Nell'interessante editoriale di Kasparov, pubblicato sul Wall Street Journal, il dissidente si domanda quale possa essere la lettura più idonea per una persona che desideri conoscere più a fondo la natura autentica del regime di Putin: la risposta è semplice, basta leggere le opere di Mario Puzo (autore de "Il Padrino"): "A Puzo fan sees the Putin government (...) accurately: the strict hierarchy, the extortion, the intimidation, the code of secrecy and, above all, the mandate to keep the revenue flowing. In other words, a mafia."

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