flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

7/31/2007

Pannella & Bonino: chiuse le porte al vento fresco

Lo sapevamo che sarebbe finita così, ma, per un attimo, ci abbiamo sperato, che dico, abbiamo voluto chiudere gli occhi e sognare. Sognare di un'Italia laica, libera, onesta, semplice, chiara, coraggiosa: un'Italia dove persone serie, preparate, coerenti, pulite, che hanno messo (letteralmente) la propria vita al servizio della bene comune, trasformato il denaro ottenuto onestamente in fatti politici, possono raccogliere il frutto delle proprie lotte distribuendo in cambio doni di libertà ad un popolo affranto, abbrutito, conformista, sonnacchioso e demoralizzato.
Sarebbe stata questa l'Italia nuova dove un Pannella e una Bonino avrebbero potuto magari non arrivare al vertice del nuovo partito "progressista" italiano, ma almeno avere la possibilità di candidarsi, una chance di sottoporre allo scrutinio della gente il tesoro di una militanza feconda, piena di amore e di creatività, di cervello e di cuore: qualcosa che ha più a che fare con l'esistenza che con l'agone politico. Animali strani, troppo diversi, considerati lebbrosi, corpi estranei in questa provincia del mondo che non vi ha mai meritati, questa Italietta da quattro soldi pronta a liquidare la nobiltà della storia radicale come una teoria di buffonate e provocazioni, mentre solo la malafede può consentire di dimenticare quali sono le facce che abbiamo visto in piazza quando si è trattato di laicità, democrazia, diritti civili, proibizionismo, pari opportunità, libertà economiche, libertà di ricerca, eutanasia, giustizia.

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