flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

8/07/2007

6 agosto 1945 - anche io sono di Hiroshima

Il 6 agosto 2007, circa 40.000 persone si sono riunite nel Peace Memorial Park di Hiroshima per ricordare la tragedia che si è consumata alle 8.15 di una bella mattina di 62 anni prima, quando una fortezza volante americana fece cadere al centro di quel parco la prima bomba atomica della storia, provocando un tipo di distruzione mai vista prima e centinaia di migliaia di vittime (un uomo della strada e poco esperto di storia come me fa fatica a reperire il dato su internet: si va infatti dalle 140.000 alle 250.000 vittime a seconda delle fonti: un fatto è però certo, si trattava in massima parte di civili).
Gli americani, disarmanti come sempre, sembrano convinti che Fat Boy, il loro simpatico giocattolo nucleare, fosse poco meno che uno strumento di pace, dato che con la brillante e spettacolare performance di Hiroshima, bissata 3 giorni dopo su Nagasaki, essi riuscirono a mettere in ginocchio il Giappone costringendolo alla resa. A parte le provocazioni inaccettabili del Ministro della Difesa nipponico Fumio Kyumia, che a giugno ha sostenuto che i bombardamenti nucleari erano inevitabili (del resto anche i Giapponesi hanno diritto ad un loro Mastella con gli occhi a mandorla), restano impresse le parole piene di saggia compostezza pronunciate ieri dal signor Akiba, sindaco di Hiroshima: "come unica nazione vittima delle armi nucleari, il Giappone ha l'obbligo morale di continuare a lottare per l'abolizione delle armi nucleari; il Giappone deve onorare la sua Costituzione [nota anche come la Costituzione Pacifista] e dire un "no" netto alle politiche obsolete e sbagliate degli USA." Il Premier Abe ha ribadito nel suo discorso che il Giappone non intende modificare la sua costituzione nella parte in cui si impegna a sostenere i tre principi non-nucleari (1. promuovere l'uso del nucleare civile; 2. impegnarsi nella non proliferazione; 3. affidarsi al deterrente nucleare USA). Un buon segno, tutto sommato in un mondo in cui le nazioni firmatarie del trattato di non proliferazione (Francia, USA, UK e Cina) non hanno fatto niente per ridurre il proprio arsenale nucleare né sono riuscite a firmare una dichiarazione congiunta nel 2005, e in un contesto geopolitico dominato dalla follia di Pyongyang. Brilla come sempre l'ipocrisia degli Stati Uniti: unica nazione ad usare per ben due volte la bomba atomica, hanno dettato al Giappone una costituzione pacifista e li hanno poi rassicurati chiedendo loro di fidarsi del loro deterrente nucleare. Come dire, queste sono cose da adulti e ci posso giocare solo io. Speriamo bene.

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