flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

6/27/2007

Cina: vivere senza libertà

Riassumo e traduco l'articolo del Edward Friedman, professore di Scienze Politiche all'Università del Wisconsin-Madison, http://www.fpri.org/

L'assenza di libertà in Cina non si manifesta sempre in modo chiaro. Come si può parlare di autoritarismo se nella Repubblica Popolare si viaggia per turismo (un quinto dei turisti mondiali sono cinesi) si può studiare all'estero, si usa internet (secondo posto nel mondo, subito dopo gli USA, anche se i siti sono censurati), si fanno affari, si comprano case ed automobili?

Il sistema si basa su meccanismi che obbligano a diventare complici della menzogne diffuse dal regime: ad esempio, dopo il massacro di Tienamen, nelle scuole hanno cominciato ad insegnare ai bambini una canzoncina che dice: "l'esercito ama il popolo, il popolo ama l'esercito". Ovviamente i genitori che mettano in dubbio il senso di quelle strofe lo fanno a proprio rischio e pericolo: nelle ore d'asilo l'amato frugoletto può uscirsene con una frase del tipo: "Papà ha detto che la canzoncina dice le bugie!", mentre il solerte funzionario del partito prende appunti. Benché i comitati per la difesa della rivoluzione siano spesso ridotti a patetici porta a porta, snobbarli può essere rischioso: il vostro passaporto potrebbe non essere rilasciato, vostra figlia potrebbe non essere ammessa all'università, potreste finire in un ospedale psichiatrico. La classe dominante espropria terreni per poi cederli a persone del proprio giro, i quali, in un'economia che cresce ad un tasso superiore al 10%, ne ricavano profitti favolosi. Non a caso il 97% dei milionari cinesi è costituito da parenti dei alti funzionari del partito. Mentre il reddito nelle campagne continua a calare, si parla di decine di migliaia di persone che dormono nelle strade. Il sindacato praticamente non esiste, ad eccezione di quello che il partito attiva all'interno delle filiali cinesi delle multinazionali occidentali non per difendere i lavoratori ma per fare spionaggio. Lo stato, che è efficientissimo nel conculcare la libertà dei cittadini, non garantisce alcun presidio sulle condizioni igienico-sanitarie: si calcola che siano 400.000 le persone che muoiono ogni anno per aver bevuto acqua infetta, mentre medicamenti e i prodotti sanitari spesso sono contraffatti - compreso il latte in polvere per neonati. Un giornalista cinese si è recato presso dieci diversi ospedali richiedendo l'analisi delle sue urine. Anche se nel suo campione non c'era urina, ma tè, in otto delle dieci strutture sanitarie visitate, il referto parlava di una grave malattia ematica che avrebbe richiesto cure costosissime. Sedici delle venti città più inquinate al mondo si trovano in Cina, anche se c'è il sospetto che la Repubblica popolare se le potrebbe aggiudicare tutte e venti se solo il governo non mentisse sulle altre quattro. La corruzione imperante è un incentivo a cercare rifugio nelle nella trascendenza, e anche se cristiani, musulmani e buddisti non piacciono al regime, il paese è in pieno revival religioso. Anche il partito impone il suo credo laico, una miscela di sciovinismo Han (etnia dominante) e confucianesimo autoritario. Nel sistema imposto dal partito, la società cinese è la società perfetta, superiore a tutte le altre, proprio perché rigetta la democrazia. La propaganda di stato "spiega" le grandi tragedie contemporanee (Ruanda, Bosnia, Cecenia) come tentativi di democratizzazione della società, destinati per definizione al fallimento. Paradossalmente, il fatto che in Cina vige controllo dei capitali può essere un vantaggio competitivo per i capitalisti. La totale deregulation finanziaria dei paesi occidentali è consente (o per lo meno non impedisce) ad un mega-fondo americano o britannico di generare una devastante crisi di sistema, ma questo non potrà mai accadere in un posto dove i flussi finanziari sono regolamentati.

In poche parole, in Cina si sta sviluppando un progetto sociale autoritario, e nazionalista, basato sull'idea del primato della razza e sui principi confuciani, che costituisce una formidabile sfida alla democrazia, la libertà e i diritti umani nel mondo.

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