flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

9/23/2007

Casini e il principio di non contraddizione

Era un po' di tempo che non si sentiva più Casini; a me per esempio è mancato molto. Per fortuna, però nel corso dell'udienza che Ratzinger ha concesso all'internazionale democratica di centro e democratico cristiana (Idc), guidata dal leader dell'Udc (ricordiamolo, divorziato e risposato con la piacente e potente fanciulla con la quale è qui immortalato) egli ha pronunciato le seguenti, immortali parole, che, ci scommetto, daranno da fare ai filosofi più che agli inutili e biliosi criticoni come chi scrive:
"La laicita' delle Istituzioni pubbliche non puo' sopprimere l'innato bisogno di religiosita' dell'essere umano: non c'e' sana laicita' senza Dio e la religione". La relazione tra istituzioni pubbliche e bisogni psicologici ed esistenziali è un vero rebus; un po' come dire, non so, la meravigliosa armonia di un culo femminile ben fatto non può arrestare il desiderio di ogni uomo di perseguire la felicità. Che cosa sarà, poi, una sana laicità? Ci può essere anche una laicità insana, perversa? E poi, "non c'è laicità (...) senza Dio (...)": quale oscuro, ma, ci scommetto, geniale pensiero si cela dietro questo criptico ossimoro? Forse vuol dire che in Italia perfino chi è laico deve genuflettersi ai preti? Oppure semplicemente che da un lato c'è la religione e dall'altra parte la laicità (tautologico). O forse che sono Dio e la religione a creare laicità? E poi, quale religione? Io credo ci sia religiosità anche senza Dio e soprattutto senza religione. Da credente in tutt'altro.

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