flusso della coscienza (privo di freni inibitori)

9/21/2007

Vergognoso silenzio sui delitti del regime siriano

Oggi narriamo la storia di un tiranno talmente spregiudicato da pretendere di strangolare non solo i suoi concittadini, ma anche quelli di un paese confinante, un luogo martoriato dal fuoco delle armi la cui unica colpa è il desiderio di autodeterminazione. Questo criminale si spinge ad installare nel paese vicino un suo fantoccio e poi minaccia di morte tutti i rappresentanti politici del paese oppresso che facciano mostra di ribellarsi (anche in modo democratico e pacifico) ai suoi piani criminali. Un delirio via via più disperato gli fa perdere ogni residua inibizione, così egli si dedica all'eliminazione fisica sistematica di deputati del parlamento del paese che vuole sottomettere: scoppiano così diverse autobomba ammazzando ogni volta, oltre ai loro obiettivi politici, anche decine di persone innocenti. Come è chiaro, parliamo di Bashar-al Assad: è lui il tiranno che tiene la Siria sotto il suo calcagno e che vuole annettersi il Libano. A differenza di altri che la sanno sempre più lunga di tutti, non ho dubbi sul coinvolgimento di Assad (o dei suoi sgherri) nell'assassinio del primo ministro libanese Hariri (febbraio 2005) benché la verità giudiziaria su questo caso internazionale probabilmente non verrà mai fuori. Così come credo che ci sia lo zampino dei servizi siriani nell'eliminazione di ben cinque altre figure politiche di rilievo del fronte libanese anti-siriano. Il 19 settembre è stata la volta di Antoine Ghanem, deputato cristiano maronita, saltato in aria assieme ad almeno altre sei persone. Ricordiamo che a giugno era stato eliminato in modo simile Walid Eido, deputato musulmano pure appartenente alla maggioranza antisiriana (come riportato da questo blog, liberale e anti-siriano, l'impareggiabile Diliberto, a pochi giorni dal delitto, è corso a stringere la mano infetta di Assad e ad auspicare collaborazione tra il suo partito e il Baaht). Il settimo assassinio politico del regime siriano in Libano viene perpetrato proprio quando il parlamento libanese si appresta a nominare un sostituto di Lahoud (il fantoccio di Damasco); qualora ciò risulti impossibile, c'è rischio che si costituiscano due governi, uno pro-Siria e uno anti-siriano, portando il tormentato paese alla guerra civile. Il disegno della Siria è chiarissimo, eliminare uno ad uno tutti gli oppositori della sua politica di annessione: eppure in Italia c'è chi, come il manifesto, si ostina ancora a sostenere che "la versione di un coinvolgimento di Damasco o addirittura dell'opposizione in questo nuovo gravissimo attentato sembra andare contro ogni logica politica".

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